Specialità: Implantologia
Molti sono i motivi per cui i denti arrivano ad uno stadio di deterioramento tale da non poter più essere salvati: carie trascurate, parodontiti, patologie sistemiche, ma anche e semplicemente per effetto dell'età. Il risultato è purtroppo univoco: la perdita del dente con conseguente edentulismo.
Se l'elemento perduto non può più essere recuperato, la consapevolezza del dentista deve però concentrarsi sulla possibilità di sostituirlo, restituendo al paziente la serenità di un bel sorriso e di una masticazione funzionale. Ecco dove entrano in gioco gli specialisti di implantologia dello studio Pavin.
Si ricorre all'implantologia per sostituire i denti mancanti con denti artificiali connessi ad elementi metallici inseriti con procedimento chirurgico nell'osso mandibolare o mascellare in modo da ottenere l'osteointegrazione.
Con l'impianto è possibile riacquistare la funzione masticatoria persa in seguito a perdita totale o parziale dei denti (edentulia). L'impianto può andare a sostituire un dente o più, con l'applicazione di una protesi; gli elementi naturali adiacenti rimangono integri, perché non vengono coinvolti nella tecnica di inserimento dell'impianto.
L'impiantologia è una tecnica che lo studio Pavin applica con successo da molti anni, utilizzando sia i procedimenti convenzionali sia la Metodica a carico immediato.
Presupposti per l'esecuzione dell'impianto
L'impianto è consigliato in quasi tutti i casi di edentulia, purché sussistano alcuni presupposti fondamentali, e in particolare è consigliabile evitare l'intervento se:
- il paziente è in gravidanza, sottoposto a forti stress psicofisici o in trattamento con farmaci anticoagulanti o immunosoppressori;
- il paziente presenta patologie come l'anemia, il diabete giovanile,osteopatie , disturbi cardiovascolari (da valutare con il cardiologo).
E' invece necessario che esistano le seguenti condizioni per eseguire l'intervento:
- nella breccia edentula che dovrebbe essere oggetto dell'impianto deve esserci una sufficiente disponibilità ossea
- il paziente abbia più di 16 (donne) o 18 (uomini) anni, affinché lo sviluppo osseo sia completo
Osteointegrazione
L'osteointegrazione, ossia il processo di fusione dell'elemento “estraneo” all'osso naturale, sta alla base dell'impianto ed è l'obiettivo principale dell'intervento.
L'impianto è normalmente realizzato in titanio puro o in lega: si tratta di un materiale altamente biocompatibile che non comporta da parte dell'organismo reazioni di rigetto. Il meccanismo della rigenerazione ossea farà sì che l'osso “inglobi” l'impianto stesso.
Fasi dell'impianto con tecnica convenzionale – a carico differito
La tecnica convenzionale dell'implantologia è detta a “carico differito” (l'inserimento dell'impianto e il fissaggio sono distanziati nel tempo di alcuni mesi) ed è stata inventata in Svezia presso l'istituto di biotecnologia applicata di Gőteborg alla fine degli anni '60 ad opera del dottor Per-Ingvar Branemark. Ancora oggi rimane un sistema largamente in uso per realizzare impianti quando la tenuta dell'osso in fase di inserimento dell'impianto non sia ottimale.
Il procedimento prevede:
- Colloquio con il paziente e firma del consenso.
- Inserimento dell'impianto con anestesia locale nell'osso mandibolare (arcata inferiore) o mascellare (arcata superiore). Per questa fase è possibile chiedere l'applicazione della sedazione cosciente per affrontare con maggiore tranquillità l'intervento.
- Qualche giorno dopo vengono rimossi i punti.
- Dopo 3-5 mesi viene collegato un pilastro di guarigione all'impianto.
- Il pilastro viene sostituito con un moncone avvitato, che fa da supporto per la corona dentaria, dapprima provvisoria, quindi definitiva.
A conclusione del procedimento, il paziente viene invitato ad una serie di controlli periodici successivi e ad un'accurata igiene orale